Come previsto dal regolamento del Consiglio Comunale, all'inizio di ogni seduta, la prima mezz'ora è dedicata ad interventi liberi dei/lle consiglieri/e comunali.
Di seguito, l'intervento del nostro Marco Da Col sul 25 aprile e sulle dichiarazioni del Presidente del Senato, Ignazio La Russa:
Sull’inopportuna affermazione che la nostra Costituzione non contenga il
termine “antifascista” con autorevolezza e chiarezza ieri ha posto una pietra il
Presidente della Repubblica Mattarella, in un nobilissimo intervento. Anche il
Sindaco ha ieri espresso parole significative.
Non aggiungo nulla certamente, ma vorrei ribadire il concetto, in questa sede
istituzionale che in quasi 80 anni, dal 25 aprile 1954, ha visto susseguirsi
convinti antifascisti. Lo faccio prendendo in prestito parole che ritengo più
adeguate delle mie ad esprimere un pensiero che pienamente condivido:
“Ogni popolo fonda la propria identità collettiva in avvenimenti rilevanti e in
una storia complessiva, che consacra nelle proprie Istituzioni laiche. La nostra
pietra fondante è certamente la Costituzione repubblicana, i cui principi
maturarono negli anni della Resistenza anche grazie a quei giovani partigiani
che capirono che il male agiva indisturbato in Europa e andava fermato. Come
ebbe a scrivere il cardinale Carlo Maria Martini nel 1985, la Resistenza fu infatti
una rivolta morale: “La loro ribellione è stata la scelta consapevole dell’umano
contro il disumano…”
Non a caso dopo la Seconda guerra mondiale ampio spazio nel dibattito sulla
forma istituzionale dell’Italia fu riservato a come porsi di fronte al fascismo
sconfitto. Da qui, in Assemblea Costituente, la domanda se l’Italia dovesse
essere una Repubblica a-fascista o antifascista. Alla fine emerse con
convinzione la seconda visione. Noto è il discorso in Assemblea Costituente del
13 marzo 1947 di Aldo Moro in cui rispondendo all’on. Lucifero, segretario del
Partito Liberale, argomentava la scelta di marcare così nettamente
l’orientamento della nuova realtà istituzionale.
Oggi forse ce ne dimentichiamo con troppa facilità. Trascuriamo un elemento
fondativo della nostra democrazia e della nostra libertà: la resistenza al
nazifascismo fu atto consapevole, sofferto, attuato o con le armi, o con atti di
sostegno alle forze partigiane, mentre in molti altri casi ancora fu azione di
resistenza passiva al regime e di aiuto alle vittime delle sue violenze. Ci si
rendeva conto – e occorre sia chiaro ancora oggi – che il fascismo era, e
rimane, una vergogna che ha segnato la storia italiana e dal quale ci hanno
liberato con il loro impegno e sacrificio i nostri genitori e i nostri nonni.
La Liberazione richiama alla costante difesa della pace e della democrazia, e
occorre vigilare affinché essa non venga annacquata in rivisitazioni storiche
maldestre o tentativi strumentali attuati solo per dividere il Paese, come
accaduto anche di recente. Il “valore attuale” della Resistenza risiede nel fatto
che tutti gli italiani vi si possano riconoscere e, richiamandosi alla Costituzione,
possano agire per il bene del Paese.
( dalla nota della Presidenza diocesana di Azione Cattolica ambrosiana )
Vi ricordiamo che è possibile rivedere in streaming il consiglio comunale nell'apposita sezione del sito del Comune di Abbiategrasso.
L'intervento del Consigliere Da Col si trova al minuto 00:24:12 della registrazione del 26.04.2023.
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