Come previsto dal regolamento del Consiglio Comunale, all'inizio di ogni seduta, la prima mezz'ora è dedicata ad interventi liberi dei/lle consiglieri/e comunali.
Di seguito, l'intervento del nostro Marco Da Col sull'Ospedale Cantù e sulle colpevoli scelte organizzative di Regione Lombardia:
Parliamo ancora del nostro ospedale, oggi, 29 settembre.
Come nella famosa canzone, ci piacerebbe svegliarci una mattina e scoprire che sono uno sbiadito ricordo i tradimenti perpetrati nei confronti della nostra città e degli altri 13 paesi del distretto, le promesse non mantenute, anche dal nostro primo cittadino.
Non riparleremo dell’annunciata e, finora, disattesa apertura del Punto di Primo Intervento, che sia chiaro è solo un surrogato del Pronto Soccorso.
Soffermiamoci invece sull’ultima novità. A un’interrogazione dei consiglieri regionali dell’opposizione l’Assessora al Welfare della Lombardia, Letizia Moratti, risponde con una nota che titola così: “Organizzazione e potenziamento dell’Ospedale di Abbiategrasso”.
La parola potenziamento farebbe ben sperare, ma già nel 2017 il suo predecessore, Gallera, affermava: “L’ ospedale di Abbiategrasso rappresenta un presidio importante che vogliamo implementare ancora di più… tutto questo non fa che confermare la volontà di Regione Lombardia di rilanciare e rafforzare questo importante presidio e cancella ogni erronea ipotesi di depotenziamento “. Parole impegnative, e nel 2017 il Decreto Ministeriale 70 del 2015, di cui parleremo, già era in vigore. Ma parole senza seguito.
Torniamo alla risposta dell’assessore Moratti, questo è il fulcro: per il nostro ospedale “non essendosi modificate le condizioni previste dal DM 70/ 2015, NON è in programma la riattivazione del Pronto Soccorso”.
Quali sono queste condizioni non modificate:
-bacino di utenza [tra 80 e 150000 abitanti]
-tempo di percorrenza minore di 1 ora per raggiungere un Dipartimento di Emergenza vicino
- numero di accessi all’anno inferiore a 20000.
Quindi la responsabilità della non apertura del PS sarebbe del governo nazionale, che ha emanato il DM70, che avrebbe messo paletti invalicabili.
[DM70/2015: Regolamento recante definizione degli standard qualitativi relativi all’assistenza ospedaliera]
Ma il DM ha lo scopo di razionalizzare l’offerta sanitaria con regole valide a livello nazionale, le scelte di azzonamento, ovvero decidere come suddividere le Aziende Socio-Sanitarie Territoriali, i distretti, gli ambiti, sono regionali.
In passato, ben prima dell’investimento di 30 milioni, gli abitanti di Corsico e paesi limitrofi afferivano al nostro ospedale.
Ora la Regione Lombardia produce il POAS (Piano Organizzativo Aziendale Strategico) e inserisce il distretto corsichese (117000 abitanti) nell’ Azienda Socio Sanitaria Rhodense, dove afferiscono già 170000 abitanti , senza servizi pubblici efficienti di trasporto tra i due distretti.
Perchè non collocare il distretto Corsichese col distretto Abbiatense, che ha 82000 abitanti e un ospedale su cui si sono investiti 30 milioni?
Inoltre, sorpresa nel POAS: il distretto Castanese, sede dell’ospedale di Cuggiono, ha 68000 abitanti, meno degli 80000 previsti dal DM70, la distanza verso i DEA di Legnano e Magenta si copre certo in meno di 1 ora. Conclusione: Cuggiono ha un Pronto Soccorso, diurno ma PS, non un PPI [pag 43 POAS ASST Ovest Mi ]
Ma al di là dei numeri, la vera questione è un’altra. Nel DM 70 si legge che in un ospedale sede di PS devono essere presenti le discipline medico-chirurgiche che le decisioni di Regione Lombardia hanno di fatto tolto al Cantù.
Per esistere un PS ha bisogno NON di una scritta all’ingresso, ma di un ospedale, ed è sotto gli occhi di tutti che anno dopo anno questo è stato depotenziato.
Nella risposta ai consiglieri regionali, dopo essersi nascosta dietro il DM70 per negare il PS, l’assessore cerca di “indorare la pillola”, elencando in 4 pagine i mirabolanti servizi presenti nel nostro ospedale, (anche quelli che non esistono più o sono nati già zoppi).
Ma, infine andiamo a vedere il Piano Strategico [pag 40]. Abbiategrasso è presente, oltre che per il PPI da attivare, solo per la Medicina Generale con il centro del Piede Diabetico, e per la struttura complessa di Oculistica.
Così come ho iniziato, concludo con un riferimento musicale. In una canzone di Gaber, “L’uomo che perde i pezzi”, quest’uomo alla fine si ritrovava solo con 2 estremità, un testone e qualcosa per la riproduzione …
Così mi pare il nostro ospedale, in pochi anni si è ritrovato con le estremità, l’occhio e il piede, tra i due uno scheletrino.
Un’amministrazione comunale non può restare indifferente davanti a questo irrazionale, penalizzante, reale depotenziamento di una struttura così importante per la salute dei suoi cittadini, quale è il Cantù.
Si impegni finalmente, e fattivamente, per rispondere alle loro aspettative.
Vi ricordiamo che è possibile riascoltare gli interventi dal portale del Comune di Abbiategrasso sul consiglio comunale online a questo link: dal minuto 05:52 troverete l'intervento del Consigliere Da Col!
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